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mercoledì 2 ottobre 2013

In Sudan c'è un popolo in rivolta.

Dal 23 di settembre la popolazione sudanese si è sollevata contro la dittatura islamica e militare di Omar Al Bashir. A seguito dell'uccisione di 27 persone durante le manifestazioni contro l'aumento dei prezzi e la decisione del governo di sopprimere i sussidi al carburante in Nyala, la capitale del Darfur meridionale, la mobilitazione si è diffusa in tutto il paese e in tutti i settori.

Rivolte e Repressione
Il Sudan, che ha rovesciato due dittature militari dalla sua indipendenza, ha visto crescere fin dal gennaio 2011 un movimento di protesta giovanile e manifestazioni in molte città, in continuità con la lotta contro il regime che va avanti fin dal colpo di stato del 30 giugno 1989 (che ha portato al potere l'attuale governo ndt).
Molti manifestanti sono stati arrestati a partire dal movimento del giugno 2012 o imprigionati nelle "case fantasma", i centri di tortura del regime dove gli oppositori sono reclusi fin dal 1989. Oggi i manifestanti chiedono la caduta del regime. La repressione è molto feroce ed in questi giorni già oltre cento giovani manifestanti sono stati uccisi.


FMI e Banca Mondiale, giù le mani dal Sudan

Le politiche del governo sudanese fin dall'indipendenza, in particolare durante il periodo della dittatura, rispondono agli ordini del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale volti a svalutare la moneta locale e a rendere più conveniente l'esportazione degli stock agricoli di rilevanza strategica, soprattutto quelli volti a fronteggiare i periodi di siccità. Le disposizioni che attraverso le politiche di austerity hanno ridotto le spese volte ai servizi pubblici, l'abolizione dei sussidi nazionali ai carburanti e l'oltraggioso aumento dei costi delle utenze di base, hanno costituito negli ultimi due anni la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.



Supporta la sollevazione popolare e la solidarietà internazionale.

Noi chiediamo la solidarietà di tutt* con il popolo sudanese, per la mobilitazione contro la repressione dei manifestanti, contro il regime dittatoriale e a favore di una democrazia reale e che, ove possibile, si organizzino manifestazioni dinanzi alle ambasciate del Sudan in tutto il mondo.

Comity of mobilization with the Sudanese people in struggle ,JERF, Kolektif Dégage, Kolektif Sor dovan, Sudan For All

da CommuniaNet.org

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