Pagine

sabato 4 gennaio 2014

Vagli a spiegare che è primavera

Sabato 18 gennaio a Napoli all'ex asilo Filangieri un'iniziativa in cui si discute di potere, diritto penale, repressione e conflitto sociale.

Dalle logiche di eccezione del diritto penale liberale al positivismo, dal codice Rocco ai pacchetti sicurezza, dalle perenni emergenze alle nuove frontiere del securitarismo e del populismo penale, l'Italia, tra gli ordinamenti democratici, presenta un laboratorio originale di successione e riproduzione di dispositivi penalistici autoritari attraverso diverse stagioni storiche e tradizioni dottrinali.
Allo stesso tempo, mentre il disastro sociale generato dalla crisi stabilizza la negazione dei diritti sociali come tratto fondamentale del nostro sistema economico e istituzionale, il lungo cammino di quelle tendenze autoritarie è giunto ad un corto circuito fondamentale di negazione anche dei diritti civili, il cui aspetto più noto, drammatico e dibattuto è la vergognosa inumanità delle condizioni di detenzione nelle carceri del nostro paese e la corrispettiva espansione della detenzione, che rimane tale nella sostanza anche se assume diverse qualificazioni giuridico-amministrative, come strumento di controllo del fenomeno migratorio.
Migranti, tossicodipendenti e microcriminalità, inoltre, costituiscono i principali bersagli del sistema penale, la cui incidenza diseguale rispetto alle classi sociali, indagata e criticata aspramente da diversi settori del pensiero penalistico e criminologico, pare aumentare sensibilmente e colpire in maniera ferale proprio il Mezzogiorno, su cui tutte le contraddizioni di questa fase premono in misura maggiore che altrove.

La crisi, nei suoi risvolti istituzionali, sta anche modificando gli scenari giuridici sul piano della dialettica tra dissenso politico-sociale e istanze di ordine pubblico, rispetto a cui si assiste alla configurazione di nuove, capillari forme di controllo che irretiscono sempre più la libertà di manifestazione, sia sul piano fisico della gestione dei cortei, come dimostrano le incredibili misure preventive adottate negli ultimi contro-vertici europei a danno dei movimenti, sia su quello della libertà di pensiero, come dimostrano le crescenti attenzioni dell'ordinamento comunitario relativamente ai reati di opinione.
Anche dal punto di vista sovranazionale il diritto penale è nel fulcro di opposte spinte ed è invocato tanto a tutela della cogenza dei diritti umani fondamentali, tanto a detrimento di essi per motivi di sicurezza.

Qual è, di fronte a tutti questi fattori di crisi sociale e istituzionale e all'inabissarsi delle diseguaglianze, il ruolo del diritto penale?
Cosa si intende per "legalità" dal punto di vista penalistico?
Esso è mero strumento di controllo nelle mani delle forze egemoni in un dato momento storico, o esistono dei limiti interni ed esterni alla sua azione che devono garantire i soggetti deboli?
Qual é, in altre parole, il dover essere del diritto penale? E quanto è profondo il divario tra le sue funzioni ideologiche e le funzioni storiche reali che ha svolto e che continua a svolgere?
Questi sono solo alcuni dei molti spunti che vorremmo discutere insieme il 18 Gennaio, convinti che sia possibile e necessario unire attorno a questi temi le energie accademiche critiche, i saperi tecnici e le forze conflittuali al fine di immaginare un percorso di lunga durata.

evento facebook con il programma della giornata

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.