VERSO LO
SCIOPERO SOCIALE! DALLE PAROLE AI FATTI!
Il
29 Ottobre, a Bari, abbiamo partecipato ad un doppio appuntamento verso il
Social Strike.
La
mattina, nello
Spazio
in Rivolta
autogestito,
al II piano del Palazzo Ateneo, si è tenuto un workshop/dibattito,
sul dispositivo 'Garanzia Giovani' e sulla precarietà che oggi tutti
viviamo, seppur in diverse forme.
Nel
pomeriggio, i
migranti della Casa del Rifugiato
hanno convocato, nell'ex convento di Santa Chiara occupato, sul
lungomare barese, la cittadinanza e la stampa per discutere della
vertenza della casa e della sua prosecuzione dopo l'ordinanza di
sgombero da parte del sindaco Decaro, a seguito dell'incendio
divampato nella struttura. Durante l'assemblea si è discusso,
inoltre, insieme ad altre organizzazioni pugliesi, di cosa possa
essere necessario fare, oggi, per avviare un percorso che porti ad
uno sciopero sociale efficace e dal basso.
Oggi è
sempre più difficile opporsi a questo sistema che ci opprime, è
difficile avere coscienza di ciò che ci circonda e porsi in
contrasto, per questo pensiamo sia necessario
ripartire da noi, da ogni singolo individuo, da ogni singola
situazione e
cercare di ricostruire questa società devastata.
Il governo
Renzi, espressione
degli interessi del capitale e della borghesia europea, sta portando
a compimento la soluzione finale che condurrà
all’istituzionalizzazione
della precarietà come condizione permanente nel mondo del lavoro.
Il processo
diabolico attraverso il quale il
potere spietato,
asservito alle leggi economiche di accumulazione del profitto, vuole
condurre nel baratro della schiavitù e della precarietà
esistenziale le vite della stragrande maggioranza della popolazione,
va ostacolato con forza e determinazione.
Un esempio
emblematico è la
'Garanzia Giovani',
programma europeo a sostegno dei giovani cosiddetti NEET (non
occupati, non in fase di studio e formazione), per il quale sono
messi a disposizione 1,5 miliardi euro. Invece di creare occupazione,
la realtà ci sta dicendo altro: si tratta di una politica che creare
forza-lavoro di riserva disponibile nel mercato del lavoro. Una sorta
di 'business della
precarietà' che
serve ad arricchire enti di formazione privata, agenzie interinali ed
imprese, che gestiranno centinaia di migliaia di giovani da
utilizzare per stage, tirocini, corsi di formazione, apprendistato,
ossia lavoro gratuito senza nessuna garanzia di assunzione.
Ci ripetono
sempre le stesse cose per abbindolarci e addomesticare le nostre
menti: dicono che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre
possibilità, che il ciclo economico ci obbliga ad effettuare dei
sacrifici spietati ed ingiusti per rimettere in moto la competitività
industriale, che i licenziamenti, le restrizioni dei salari, la
flessibilità contrattuale e il baratro dell’incertezza sono misure
necessarie e inderogabili per inseguire il mito della crescita
continua del profitto. Non
ci dicono che delle vie alternative sono non solo auspicabili,
possibili e necessarie, ma doverose se si vuole evitare la
conflagrazione e il disastro sociale.
Il 50 %
del PIL italiano si attesta su 1600 miliardi di euro! Basterebbe
tassare per lo 0,18% le transazioni finanziarie per poter garantire
un reddito sociale
di ben 1000 euro
mensili per l’INTERO ammontare di giovani disoccupati e precari
(ad oggi la categoria più tartassata), anziché ammaliarli con la
possibilità inesistente di carriere facili conseguibili con anni di
sacrifici, massicci investimenti pecuniari e anni di vita tormentati!
Il 10 %
della popolazione detiene il 50% delle ricchezze!
E’
necessaria una profonda redistribuzione per poter permettere la
ricostituzione di un tessuto sociale in cui i sacrifici vengano
condivisi e i profitti socializzati! I redditi degli industriali e
banchieri non vengono toccati, anzi protetti ed esentati da
tassazione, mentre nelle
strade il braccio armato dello stato usa la forza contro disoccupati
e lavoratori in sciopero.
La
situazione non è mai stata così grave,
la deriva sociale e la schiavitù permanente è ad un passo dal
contrassegnare le nostre vite, le nostre speranze e i nostri legami..
Per
questo il 14 novembre vogliamo costruire un ulteriore momento di
mobilitazione per far sì che le varie vertenze
presenti sul territorio
(dal diritto alla casa alla salvaguardia del posto di lavoro, dalla
lotta alla precarietà alla difesa della salute e per un ambiente
salubre) possano incontrarci, connettersi le une con le altre e
condividere rivendicazioni comuni: da
un reddito di base per tutti al salario minimo europeo.
LUNEDÌ
3 NOVEMBRE, alle ore 16.30, si terrà
un’assemblea organizzativa per lo Sciopero Sociale a Bari, presso
l’ex convento di Santa Chiara occupato.
Ripartiamo
da noi!
Incrociamo
le braccia, incrociamo le lotte!
Per info vienici a trovare nello Spazio In Rivolta, II piano, Palazzo Ateneo
Pagina fb: AteneinRivolta Bari
#VERSOLOSCIOPEROSOCIALE
#14NOVEMBRE