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martedì 5 novembre 2013

Le "tranquille" discariche abusive di Puglia

Pubblichiamo questa nota di Agostino Di Ciaula apparsa sui social network.

L’Assessore all’ambiente della Regione Puglia: "No preoccupazioni". “Al momento non mi risulta ci siano indagini in corso in modo specifico su traffici di rifiuti tossici in Puglia. … parliamo di vent'anni fa, ci sono stati episodi di questo genere'' e ''in astratto, non è inverosimile che qualcosa possa essere arrivato anche da noi ma siamo lontani anni luce, su due universi paralleli rispetto alla situazione della Campania''.

Secondo il rapporto “ecomafia 2013” di Legambiente “Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia occupa stabilmente la terza posizione, ma con un significativo aumento degli illeciti (+24%). Infatti, le infrazioni accertate salgono a 522 con 691 persone denunciate, 15 persone arrestate e 344 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nella provincia di Bari (185). In Puglia, dal 2002 ad oggi (10 maggio 2013), ci sono state ben 42 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 19,4% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale” (http://www.barlettalive.it/news/Cronaca/227200/news.aspx).

Si riportano di seguito alcuni frammenti della “tranquilla” situazione pugliese. Tutti i testi sono tratti dalla relazione ufficiale della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Puglia (giugno 2012).

“Nell’Alta Murgia sono state sequestrate ben venti cave abbandonate nonostante si tratti di un’area particolarmente protetta, in quanto vi si trova il parco nazionale dell’Alta Murgia. Ebbene, l’utilizzo indiscriminato di vaste aree del territorio come discariche abusive di rifiuti è tale da potersi escludere l’occasionalità della condotta”

“Nel territorio del parco nazionale dell’Alta Murgia, ricadente nel comune di Andria, a seguito dell’attività di controllo della polizia municipale e del Corpo forestale dello Stato, si sono rilevate quaranta situazioni di abbandono di rifiuti e di funzionamento di discariche abusive o incontrollate”.

“Dalla Campania e dalle province vicine a Foggia giungono vari mezzi che trasportano rifiuti speciali che vengono occultati all’interno di queste cave. Soprattutto quando il settore delle cave risente di un’inflessione in quanto non vi è domanda del prodotto di estrazione, i proprietari le trasformano in discariche abusive”.

“… smaltimento dei fanghi derivanti da impianti di compostaggio e provenienti dalla zona del brindisino, dalla Campania oltre che da altre regioni. Si tratta di fanghi che non vengono previamente trattati, che vengono sparsi su terreni agricoli e, circostanza questa paradossale, i soggetti che ne fanno uso addirittura beneficiano di provvidenze comunitarie sostenendo di effettuare agricoltura biologica”

“nella provincia Barletta-Andria-Trani sono state avviate una serie di attività da parte del Corpo forestale dello Stato che nel comune di Trani, località Montericco, ha sequestrato nel mese di aprile 2009 sette cave abbandonate, utilizzate come discariche abusive, per un’estensione di 200 mila m2 .”

“Il ….., imprenditore leader nel settore della costruzione delle discariche nella provincia di Foggia, nel periodo dal luglio 2005 al febbraio 2008, ha gestito illecitamente un notevole quantitativo di rifiuti, quali devono considerarsi le terre e rocce contaminate provenienti dalle ex discariche comunali di Orta Nova e delle limitrofe discariche abusive, nonché le terre e le rocce scavate senza alcuna caratterizzazione, né anteriore al prelievo, né successiva sui luoghi di destinazione, utilizzandole come terreno vegetale per il riempimento della ex cava Di Lascia, frammiste ad altri rifiuti, e per la realizzazione di piazzali, massicciate e strade nei propri cantieri di Ordona e Deliceto”.

“Il territorio pugliese, come è emerso nel corso di numerose audizioni, si presta particolarmente allo smaltimento illecito di rifiuti in quanto vi sono tantissime cave nel leccese e anche nel brindisino, dove è stata esercitata per tanti anni l’attività estrattiva e che, successivamente, sono state utilizzate per tombare illecitamente rifiuti”.

“4 marzo 2009 – vasta operazione che ha impegnato oltre quaranta uomini e ha interessato tutto il territorio della provincia di Lecce e che ha portato al sequestro di dodici discariche abusive nei comuni di Gagliano del Capo, Copertino, Lecce, Minervino, Uggiano La Chiesa, Sanarica, Matino, Sannicola e Galatone. Nell’area industriale di Copertino gran parte dei rifiuti, al momento dell’arrivo degli agenti del Corpo forestale, era in fase di combustione”

“Nella nota inviata dal comando provinciale del Corpo forestale di Taranto è stato segnalato un fenomeno gravissimo di discariche abusive e di abbandono incontrollato di rifiuti. …. Il fenomeno che è stato sottolineato come particolarmente preoccupante dal punto di vista ambientale è il deposito incontrollato di rifiuti che interessa molte aree della provincia e anche aree protette, come il parco naturale della Terra delle Gravine, il parco nazionale del Gargano, il parco nazionale dell’Alta Murgia”.

“In provincia di Taranto il fenomeno delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nel quale deve comprendersi oltre alle discariche abusive anche l’abbandono e il deposito incontrollato sul e nel suolo e nelle acque superficiali e nelle falde acquifere, sta assumendo proporzioni allarmanti con gravissime ripercussioni sugli aspetti ambientali e paesaggistici del territorio.
Particolare importanza riveste, altresì, il problema dell’abbandono dei rifiuti nelle aree protette”.

E nella relazione c’è tanto, ma tanto altro…

Ricordo che dove ci sono depositi illegali di rifiuti, lì c’è l’esigenza imposta dall’etica e dalla legge di bonificare, perché sono causa di gravi e irreparabili danni ambientalie sanitari. Qualcuno sa quanti di questi siti, ampiamente noti, sono stati sino ad ora bonificati?

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