Quelle ore e lunghi giorni, così come i mesi successivi (quando abbiamo avviato una raccolta fondi per l'assistenza legale agli arrestati), li abbiamo vissuti in prima persona a supporto delle rivendicazioni dei migranti "ospiti" del Centro di accoglienza richiedenti asilo; i quali per mesi, prima della protesta, avevano chiesto alle autorità compententi (governi locali e nazionali) di accelerare le pratiche per i permessi di soggiorno e il riconoscimento dello status di rifugiati.
Cosa più facile in questi contesti è accusare i diretti protagonisti. A maggior ragione quando, da 'povere vittime' alle quali concedere carità ed assistenza, i migranti decidono di autorganizzarsi e ribellarsi a fronte delle negligenze e responsabilità dei governi e di chi lavora per loro.

A distanza di due anni, le ripetute stragi politiche nel Mediterraneo, le ipocrisie dei diretti ed indiretti responsabili e complici, confermano una netta convizione: il nostro supporto alle rivendicazioni e alle lotte dei migranti non è barattibile; così come non lo è verso tutti quei movimenti reali che senza migrare si battono per rovesciare ingiustizie, discriminazioni, precarietà. Buona lettura...
Aprile 2011
Ritorno da Manduria
Reportage dalla tendopoli pugliese dove i migranti tunisini vengono tenuti a bada in disprezzo del diritto e in condizioni spesso inumane
03 agosto 2011
Terra di lotte di migranti
Dopo l'emergenza "tunisina" i migranti della tendopoli di Manduria sono stati spostati a Bari senza alcuna risposta alla loro condizione. E così è cominciata la protesta
a cura di "Rivoltiamo la Precarietà"
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