martedì 3 giugno 2014

Firma del Protocollo d’Intesa per l’avvio del Progetto “Autorecupero Socrate”


Bari. A distanza di un anno dal Tavolo Tecnico che ha dato l’avvio al percorso per il riconoscimento del progetto “Autorecupero Socrate”, GIOVEDÌ 22 maggio, alle ore 11.30 presso la sede della Presidenza della Regione Puglia è stato siglato il “Protocollo d’Intesa finalizzato alla realizzazione di un cantiere scuola per il recupero dell’immobile denominato ex Socrate”, a Bari.


Con questo atto formale i diversi attori coinvolti - l’associazione “Socrate”, la Regione Puglia, il Comune di Bari, lo IACP, il Formedil-Bari, il Politecnico di Bari e l’associazione “Ingegneria Senza Frontiere - Bari”- confermano la loro volontà ed il loro impegno a costruire insieme i prossimi passi per restituire la struttura del Socrate ad un uso sociale, quello di garantire una casa per gli attuali abitanti dell’Ex Liceo Occupato.
La proposta nasce dell’esperienza di occupazione a scopo abitativo dell’ex sede del liceo classico “Socrate”, di proprietà del Comune di Bari, sito in via Fanelli 206/16b.
Abbandonato a partire dal 2004 a causa di problemi che ne hanno comportato l’inagibilità, dal dicembre 2009 è occupato e vissuto da circa 120 rifugiati politici provenienti dal Corno d'Africa – Eritrea, Sudan ed Etiopia – costretti dalle normative sull’immigrazione a stazionare presso i territori di competenza per comunicare periodicamente la loro presenza.
Nel maggio 2011 è nata una collaborazione tra la comunità di migranti (attualmente composta da circa 60 persone ed organizzata nell’Associazione “Socrate”), l’associazione Ingegneria Senza Frontiere – Bari ed il Collettivo Rivoltiamo la Precarietà per promuovere un “progetto partecipato di recupero della struttura”

L’occupazione e il percorso di autogestione hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora l’unica alternativa abitativa per i numerosi migranti che transitano per il Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo, C.A.R.A. di Bari-Palese, a causa dell’assenza di un piano concreto di “seconda accoglienza” da parte degli enti locali competenti, alla quale si aggiungono le notevoli difficoltà per i migranti di accesso al mercato privato degli immobili e all’insufficienza dell’offerta abitativa pubblica. Il progetto di riuso a scopo abitativo dell’ex liceo Socrate si configura come una probabile risposta concreta a tale disagio.
Il Protocollo d’Intesa prevede l’avvio di un cantiere scuola sperimentale di autorecupero “parziale” dell’edificio, ossia un processo di recupero dell’immobile attraverso il coinvolgimento diretto degli attuali abitanti sia nelle fasi di definizione del progetto che durante quelle esecutive (quest’ultime limitatamente agli interventi di carattere non strutturale), a valle di una opportuna formazione professionale dei soggetti coinvolti.
La scelta dell’autorecupero edilizio è stata dettata dai benefici ad esso connessi: un concreto percorso di inclusione sociale, il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente con costi di intervento minori; il protagonismo dei soggetti coinvolti; l'acquisizione di professionalità tecniche da parte dei migranti; la sostenibilità economica e sociale di un sistema in cui si offre, anche a chi non ha forza economica, la possibilità di costruire il proprio futuro con il proprio lavoro.
Inoltre si prevede l’attivazione di servizi, che attraverso l'esperienza di autogestione degli abitanti, saranno messi a disposizione dell’intera collettività (quartiere, cittadinanza), restituendo così alla città un immobile che rimarrà di proprietà pubblica.
Nonostante la sua complessità e difficoltà, il progetto si inserisce all'interno di un processo di consapevolezza da parte dei migranti sulla propria condizione, maturato grazie alle pratiche di autogestione, di cui i migranti si sono muniti nel corso di questi quattro anni, e alle proposte per il miglioramento della propria vita. Parallelamente le realtà associative a sostegno del recupero del Socrate hanno condiviso quotidianamente le problematiche e il percorso di inclusione sociale degli abitanti, rendendola una esperienza della cittadinanza
tutta.
Finalmente dopo quattro anni le istituzioni riconoscono il valore di questo percorso di cooperazione e di mutuo soccorso che tutela un bene comune della città, fuori dalle logiche del profitto. Questo risultato, seppur parziale, dimostra quanto sia possibile promuovere, grazie alla partecipazione dal basso, un nuovo modello di “welfare attivo” per il riconoscimento del diritto alla casa da parte delle istituzioni. Queste esperienze diventano così luoghi di solidarietà, creano gli embrioni di una democrazia reale tutta da costruire, dove discutere di come soddisfare i bisogni effettivi, fuori dalla logica del mercato.
La firma del Protocollo, che darà avvio alla fase di progettazione architettonica, costituisce un ulteriore passo in avanti per l'esperienza del "Socrate”, nella speranza che questa possa dimostrarsi una buona pratica per rispondere al problema del disagio abitativo che riguarda tanto i migranti quanto le numerose famiglie che quotidianamente sono obbligate a confrontarsi con il problema del non avere una casa.
Bari, 21 maggio 2014
Associazione “Socrate”
(Associazione di Volontariato per l’inclusione sociale dei migranti)
Ingegneria Senza Frontiere – Bari
(Associazione di Volontariato per la Cooperazione tra i Popoli)
www.isfbari.org
Collettivo “Rivoltiamo la Precarietà Bari”
www.communianet.org/tags/bari

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