mercoledì 27 novembre 2013

"L'amore degli insorti" che solo noi possiamo pronunciare

Si parte oggi 27 novembre dalle 20.30 al Flying Circus, Strada Palazzo di città, 51 Bari vecchia con la presentazione-reading de "L'amore degli Insorti" di Stefano Tassinari
Ogni mese al Flying Circus a Bari vecchia, presenteremo insieme al collettivo "Rivoltiamo la precarietà" una serie di libri editi dalla casa editrice Alegre. Questa serie di presentazioni e reading cercheranno di raccontare ed analizzare diverse tematiche sociali, politiche ed ambientali. Costruire, sperimentare e rivitalizzare una letteratura sociale in cui la narrazione influenzi e cerchi di modificare la realtà, partendo dalle ragione di quel 99% della popolazione che oggi subisce fortemente la crisi, le politiche di austerity e che è costretta a vivere nella precarietà di vita e di lavoro più assoluta.

L'amore degli Insorti:

"Ad un anno dalla scomparsa di Stefano Tassinari, questa nuova edizione del suo romanzo più importante, ci riporta in un’epoca che coinvolge la memoria individuale e collettiva della nostra storia recente, con uno stile profondo, intenso, appassionato ma al contempo lucido nel riordinare fatti e responsabilità."

Sono trascorsi quasi venticinque anni da quando Paolo Emilio Calvesi – oggi architetto di successo, con moglie e due figli – ha abbandonato il gruppo armato di estrema sinistra di cui era membro. Il suo nome non è mai finito in alcuna inchiesta, il che gli ha consentito di ricostruirsi una vita apparentemente "normale". È convinto che il passato non possa ritornare ma un giorno inizia a ricevere lettere, regali, telefonate, provocazioni da una certa Sonia che dimostra di conoscere tutto di lui e di quell’altra vita. Calvesi si ritrova in un incubo, precipitando in una spirale che lo costringe a rivivere il passato tra sensi di colpa e un rispolverato orgoglio, e a rimettere in discussione il suo presente e il suo futuro. Il mistero di chi sia la persona che sta mettendo in atto questa “persecuzione”, produce un’inchiesta nella memoria del protagonista, che ripercorre un tratto di storia del nostro paese per troppo tempo rimossa.
«Schierati a protezione di un’intesa
tra l’utopia di chi insegue gli orizzonti
e gli orizzonti stessi che si spostano per noi
come se fossero le guide di un cammino
in fondo al quale scavalcare il mare
per ritrovare lì l’amore degli insorti
che solo noi sappiamo pronunciare».

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